Disporre di un sistema di monitoraggio delle zanzare consente di rilevare tempestivamente ogni nuova infestazione, di attivare un piano di intervento sul territorio e di seguire l’evolversi delle infestazioni già in atto.
Il monitoraggio delle zanzare permette di ottenere informazioni su presenza, distribuzione e quantità delle specie in una certa area e in un certo momento. A tale scopo vengono predisposti sistemi di controllo che si avvalgono di mezzi e tecniche differenti. Ad oggi, comunque, l’impiego delle ovitrappole risulta il sistema più pratico, economico e informativo.
L’ovitrappola è un contenitore di plastica scuro di 500 ml di capacità, contenente circa 350-400 ml di acqua. Al suo interno è posizionata verticalmente una bacchetta di masonite che fornisce alle femmine gravide delle zanzare, una superficie adeguata su cui deporre le uova, poco sopra la superficie dell’acqua. Le ovitrappole, identificate con un numero d’ordine progressivo, vengono posizionate sul territorio in siti idonei e in numero adeguato, allo scopo di avere un’informazione quanto più capillare possibile.
Il posizionamento delle trappole viene geo-referenziato e il tutto gestito attraverso un sistema geografico informativo. Durante i controlli, che avvengono a cadenza settimanale, l’acqua dell’ovitrappola viene rinnovata e la bacchetta sostituita. In laboratorio, al microscopio ottico, vengono accertate la presenza e il numero delle uova deposte. Per valutare la distribuzione e l’abbondanza della specie in una data area, vengono considerati due parametri: la percentuale di trappole positive sul totale di quelle operanti e il numero medio di uova per trappola positiva.
I dati afferenti dal sistema di monitoraggio vengono inseriti in un database per poi essere analizzati insieme alle informazioni meteo (temperatura, pioggia), raccolte dalla stazione di rilevamento più vicina all’area di sorveglianza. Il dato analizzato in questo modo permette di seguire spazialmente e temporalmente le infestazioni in atto, pianificare azioni d’intervento e poi valutare l’efficacia dei trattamenti di disinfestazione.
Nella progettazione del sistema di monitoraggio viengono considerate una serie di azioni sequenziali:
- valutazione del numero rappresentativo di trappole per l’area interessata;
- scelta dei siti per il posizionamento delle ovitrappole e collocamento delle stesse;
- cadenza delle operazioni di controllo e manutenzione;
- raccolta, elaborazione, valutazione e archiviazione di dati.
Parallelamente al sistema di monitoraggio in aree dove le zanzare non risultano ancora segnalate, può essere predisposto un sistema di ricerca attiva. L’attuazione di questo metodo avviene laddove la presenza delle zanzare è probabile, sia per l’esistenza di siti a rischio (depositi di copertoni, autodemolitori, vivai, ecc.), sia per la vicinanza ad aree già infestate. Oltre al posizionamento di ovitrappole, la ricerca attiva prevede:
- individuazione e schedatura di tutti i potenziali focolai presenti di una data area;
- ispezione periodica dei focolai larvali censiti;
- verifica del rispetto delle norme igienico-sanitarie da parte dei gestori delle attività a rischio;
- interviste alla popolazione da parte di personale qualificato che dà indicazioni utili sia sullo stato dell’infestazione in atto, sia sulle misure preventive più semplici da adottare per difendersi dalle zanzare.
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