La mosca domestica è conosciuta da tutti e in tutto il mondo perché è l’insetto con cui l’uomo viene a contatto più frequentemente e con cui ha da sempre condiviso la sua esistenza. Ma esistono moltissime specie di mosche, tutte molto diverse tra loro: da quelle che succhiano il sangue a quelle che si nutrono di rifiuti e contaminano il cibo, da quelle che trasmettono malattie a quelle che attaccano piante e animali. Il successo delle mosche è dovuto al fatto che esse si adattano facilmente ai nostri ambienti alimentandosi dei nostri scarti alimentari e organici, ma soprattutto sono caratterizzate da un’elevata fecondità e un ciclo di sviluppo molto rapido che permette loro di raggiungere numeri elevatissimi.
Le mosche depongono le uova su sostanze organiche in decomposizione, dove le larve si alimentano subito. Il ciclo da uovo ad adulto si completa in pochi giorni: in condizioni favorevoli una coppia di mosche può generare, da maggio a settembre, quattromila trilioni di mosche. Soprattutto d’estate, data la temperatura elevata, le mosche sono sempre alla ricerca di cibo e si nutrono tanto abbondantemente che possono depositare giornalmente da 20 a 60 deiezioni. Posandosi su rifiuti, feci, espettorati, ferite purulente, ecc., le mosche si caricano di virus, batteri, spirochete, protozoi, uova e larve di vermi parassiti e altri agenti patogeni. In parte questi organismi vengono ingeriti dalla mosca che li elimina con le proprie deiezioni, intatti e ancora vitali e virulenti, mentre altri aderiscono alle setole del suo corpo. Quando una mosca si posa su una tavola imbandita, sugli utensili di cucina o sui nostri cibi, li contamina facilmente con il suo pericoloso fardello di microbi. Particolarmente temibili sono le goccioline di saliva, spesso cariche di germi, che l’insetto rigurgita sugli alimenti solidi. Questi esempi non danno che una minima idea delle malattie che possono essere trasmesse meccanicamente dalla mosca, definita l’insetto domestico più pericoloso.
Nel corso degli ultimi 100 anni, la temperatura media globale ha fatto notare un rialzo di circa 0,6 °C. Questa tendenza potrebbe manifestare un rapido aumento nel futuro. Le condizioni di temperatura più calda potrebbero promuovere la trasmissione di malattie e incrementare le popolazioni di vettori locali di malattia. Un modello di simulazione di cambiamento climatico ha predetto un aumento potenziale nella popolazione di mosche del 244% entro il 2080.
Molto simili alla mosca domestica sono la Fannia canicularism, la Piophila casei (mosca del formaggio) e la Stomoxys calcitrans (mosca cavallina) che ha un apparato buccale pungente, ma che raramente colpisce l’uomo. I Sarcophagidae e i Calliphoridae, invece, fanno parte dei mosconi della carne, sono più grandi ed esibiscono colori più vivaci.
Il controllo delle mosche è da considerarsi un fattore di primaria importanza nella gestione della salute pubblica. In ogni ambiente e contesto in cui questi insetti sono presenti, occorre pianificare una corretta strategia. Per combattere le mosche, infatti, non esiste un solo metodo o uno specifico prodotto.
Per poter fornire una soluzione adeguata ed efficace, è necessario prima valutare attentamente l’ambiente (urbano, sub-urbano, rurale, ecc.), le attività presenti o vicine (industrie, allevamenti, ecc.) e altri importanti fattori. Il controllo integrato prevede l’azione congiunta della prevenzione e della lotta mirata. L’impiego di insetticidi a basso impatto ambientale nelle aree esterne e l’uso di trappole a luce UV per gli ambienti interni (con cui è possibile eseguire il monitoraggio delle specie), sono quasi sempre diretti contro le forme alate e se utilizzati correttamente, assicurano ottimi risultati.
Le mosche si possono eliminare definitivamente con appropriate misure di prevenzione e igiene ambientale che comportino il corretto smaltimento dei rifiuti, che sono il loro indispensabile supporto alimentare:
- eliminazione quotidiana dei rifiuti urbani;
- pulizia e disinfezione periodica dei cassonetti;
- allontanamento dal centro urbano degli allevamenti;
- ricambio giornaliero delle lettiere nelle stalle;
- accumulo corretto del letame in concimaie idonee.
I prodotti utilizzati nella lotta mirata contro le mosche si dividono in: adulticidi (efficaci nei confronti degli adulti); larvicidi (efficaci nei confronti delle larve). I prodotti adulticidi, a loro volta, possono essere ad azione residuale (esplicano un’azione prolungata nel tempo) o ad azione abbattente (esplicano un’azione immediata e breve nel tempo).
È importante sottolineare che l’impiego di prodotti insetticidi deve essere inteso esclusivamente come un’integrazione alle misure di prevenzione, mai come l’unica metodica risolutiva.
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