La Supella longipalpa è una blatta di circa 13-16 mm di lunghezza, chiamata dagli americani “brown-banded cockroach” (scarafaggio marrone fasciato), per le sue caratteristiche colorazioni esteriori; e “scarafaggio dei mobili” dagli Italiani, per l’habitat preferenziale. È originaria del Sudan, ma presente oramai in quasi tutto il pianeta. In Italia è una specie di recente introduzione, inizialmente si rinveniva soprattutto nelle regioni meridionali, attualmente è diffusa in tutta la penisola, dove ha trovato molti ambienti favorevoli al proprio sviluppo. Di solito si rinviene all’interno degli edifici ove preferisce microclimi molto caldi e asciutti. A differenza dalle altre specie di blatte, le Supelle tendono a colonizzare le zone più alte dell’ambiente in cui si trovano (pensili, scaffalature, illuminazioni, controsoffitti, ecc.).
Questi insetti sono onnivori e possono trarre nutrimento anche in ambienti apparentemente non congeniali a tale scopo. Supella longipalpa può infatti cibarsi di colla (soprattutto se di origine animale), di amido e di particolari tinture. Sono stati riscontrati danni a francobolli, buste, rilegature di vecchi libri, tessuti (anche sintetici) e carta da parati. Ma il problema principale attribuito a questa blatta (come peraltro anche alle altre specie) è dovuto alla sua funzione di vettore di microrganismi patogeni.
La Supella è un’infestante di abitazioni, uffici, hotel, ospedali, ma può infestare molti altri edifici in cui vi siano condizioni idonee alla colonizzazione, come magazzini di derrate alimentari, ristoranti, mense e cucine. Lo sviluppo di Supella longipalpa in un ambiente può avere origine dall’introduzione di mobilio, attrezzature o imballaggi infestati.
La femmina adulta, che può vivere anche più di 10 mesi, porta con sé le uova all’interno di una struttura chiamata “ooteca” per 1-2 giorni, poi la attacca a una idonea superficie ben protetta. Ogni femmina produce circa 14 ooteche contenenti 12 uova ciascuna. È facile trovare le ooteche, lunghe appena 4-6 mm, raggruppate su piccole superfici nei lavandini delle cucine, sotto a tavoli, sedie, dentro i mobili, in prossimità del letto, fra le pieghe del cartone ondulato. Il periodo di incubazione varia da 50 a 75 giorni. In condizioni ambientali favorevoli le forme giovanili (neanidi, ninfe) maturano in 160 giorni circa.
La durata del ciclo biologico, il comportamento lucifugo e soprattutto lo specifico habitat, sono fattori che spesso tendono a occultare l’inizio di un’infestazione, che in genere si manifesta quando è già arrivata a un livello avanzato. I lunghi tempi di sviluppo e soprattutto quelli necessari alla schiusa delle ooteche, devono indurre a non sottovalutare il monitoraggio di questa blatta, il quale viene eseguito con trappole collanti e con ispezioni visive nei punti critici. Il metodo ispettivo e di lotta da adottare per la valutazione delle infestazioni è simile a quello impiegato per la Blattella germanica, ma vanno sempre tenute in considerazione le caratteristiche relative alla biologia e al comportamento di questa specie.
Per ottenere risultati soddisfacenti nella lotta a questi insetti, è necessario attuare una difesa integrata che privilegi la prevenzione, il monitoraggio e l’impiego di prodotti ecologici. La tecnica di disinfestazione prevede l’erogazione di un’esca insetticida sotto forma di GEL, che viene applicato in piccole gocce, direttamente nei siti di annidamento. For help with online gaming check out existing player no deposit bonus
Questa tecnica offre diversi vantaggi:
- può essere eseguita in qualunque momento;
- non comporta preparazione degli ambienti;
- il prodotto è inodore;
- non comporta alcun rischio per l’uomo e per l’ambiente.