I roditori sono comparsi sulla Terra milioni di anni prima dell’uomo e, tra i Mammiferi, sono quelli di maggior successo in termini di diffusione. Colonizzano tutti gli ambienti disponibili, da quello acquatico a quello sotterraneo, per adattarsi stabilmente anche all’ambiente urbano. Tre sono le specie appartenenti alla famiglia dei Muridi considerate cosmopolite e definite commensali dell’uomo: il topo domestico (Mus musculus), il ratto dei tetti (Rattus rattus) e il ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus). Esse non solo hanno un rilevante impatto economico, legato al consumo e alla contaminazione delle derrate alimentari, ma rivestono anche il ruolo di veri e propri serbatoi di microorganismi patogeni (peste, leptospirosi, salmonellosi, ecc.), contaminando attraverso peli, feci o urine, le superfici che percorrono. Gli ecosistemi urbani attuali hanno messo a disposizione di queste prolifiche popolazioni murine molti rifugi confortevoli e riserve di cibo abbondanti e di facile accesso. Non a caso il degrado ambientale (rifiuti urbani, case e terreni abbandonati, reti fognarie intasate, ecc.), l’assenza di elementi di disturbo e la riduzione drastica della presenza di predatori hanno contribuito ad aumentare la numerosità di topi e ratti nelle grandi città metropolitane e nelle città storiche. Una colonia di roditori murini vive all’interno di un areale ben delimitato ma all’occhio umano non sempre ben definibile; per questo motivo spesso si assiste a infestazioni molto evidenti, localizzate e confinate territorialmente, mentre in aree limitrofe non si rileva solo uno sporadico passaggio. Questa distribuzione spaziale è dovuta al fatto che i roditori sono animali sociali, organizzati in colonie numerose formate da più famiglie e la tana è un luogo sicuro e difeso nel quale tutti gli esemplari si concentrano per rifugiarsi. I ratti e i topi sono onnivori e si nutrono di una vasta varietà di cibo: insetti, molluschi, pesci, carogne, uova, frutta, cereali, ortaggi, carta e legno. Il pasto può essere consumato in loco o accumulato in appositi spazi ricavati all’interno delle tane. Benché abbiano uno spiccato senso dell’esplorazione e una fervida curiosità, la loro diffidenza è tale per cui ogni piccola modifica che trovano nelle loro rotte di passaggio, come la presenza di un elemento estraneo, innesca una “reazione al nuovo” che viene definita “neofobia”. Questo comportamento talvolta può limitare la buona riuscita degli interventi di derattizzazione ed è in casi come questo che la conoscenza della biologia dell’animale si dimostra di rilevante importanza per la lotta agli animali infestanti.
Il sistema di controllo integrato (indicato con la sigla inglese I.P.M., Integrated Pest Management) è quello più efficace per progettare la lotta contro i roditori perché considera vari aspetti della prevenzione e non la sola derattizzazione chimica. L’infestazione viene gestita con dei programmi che prevedono gli interventi di derattizzazione, affiancati alla sanificazione ambientale (ripristino delle condizioni igieniche idonee), alle pratiche di prevenzione (rat-proofing), alla informazione ed educazione degli utenti.
La rimozione delle sorgenti di cibo è una componente chiave per un efficace controllo. I rifiuti e i residui alimentari devono essere rimossi regolarmente. Occorre eliminare i detriti esterni e la vegetazione incolta, perché forniscono nascondigli essenziali ai roditori. L’area esterna agli edifici deve avere una zona perimetrale sgombera. Vanno potati i rami che possono raggiungere o sovrastare l’edificio. Va evitata la presenza di macchinari in disuso, tubi, assi, o pile di legname, che i roditori possano utilizzare come nido o nascondiglio. Inoltre, è necessario proteggere le nostre strutture attraverso la chiusura di tutti i fori sui muri perimetrali, cercando di non lasciate aperture superiori a 6 mm attorno alle porte e alle finestre; e mediante l’installazione di meccanismi di auto-chiusura alle porte più utilizzate. I topi possono passare in aperture di 6 mm, mentre i ratti necessitano di almeno 12 mm. Porte, finestre, tramezzi e muri crepati sono aree dalle quali i roditori possono facilmente trovare accesso. Occorre porre attenzione anche alle aperture in prossimità dei tetti degli edifici. Le grondaie, gli sfiatatoi degli attici e dei tetti, le sporgenze e i condizionatori d’aria possono fornire accesso ai vuoti all’interno dei muri e ad altre aree in una struttura. Occorre montare reticelle in cima e alla base delle caditoie delle grondaie. For help with online gaming check out cricket betting pro
Il posizionamento strategico e razionale di un impianto di postazioni permanenti (erogatori d’esca e/o trappole a cattura), consente di eseguire un monitoraggio costante della popolazione e al contempo un intervento diretto di derattizzazione; e quando vengono eseguite scrupolosamente tutte le misure di profilassi igienica e protezione strutturale, il controllo di questi infestanti risulterà molto più semplice e soprattutto efficace also installing your pipes using Classic Plumbing methods helps.